Quando si parla di Paterno Calabro non si può che non parlare del meraviglioso Santuario costruito da San Francesco di Paola fra il 1472 e il 1477: Il Santuario, posto al centro del complesso urbano, è ancora oggi meta di turisti e religiosi devoti al Santo di  Paola. Nel tempo ha perso quello che era l’aspetto originale: in cinque secoli infatti, il Santuario ha subito restauri, soppressioni e incendi: rimane inalterato il portale in pietra locale in stile gotico. Qui ancora “regge” uno dei miracoli del Santo: l’architrave spezzato in  tre pezzi e posato dal Santo, ancora oggi è visibile! Paterno Calabro  è  stato un paese molto caro al Santo, tanto da definirla la sua seconda casa e Paterno viene definito il paese dei miracoli. La chiesa presenta una navata centrale e una posta sulla sinistra: quella a sinistra ci porta nella Cappella del Santissimo, dove si può ammirare una bellissima tela del XVIII secolo raffigurante la Madonna di  Costantinopoli, l’autore ci  è oggi sconosciuto poichè il quadro nel tempo ha subito deterioramento. Uscendo sulla sinistra c’è la Cappella dedicata al Santo dove vi sono conservate alcune reliquie: pelle della trota, frammento osseo, orma su una pietra, una funicella, calzari in stoffa e la pentola che il Santo usava per cucinare senza fuoco. Nella Cappella, è conservato anche il mezzo busto ligneo del Santo che viene portato in processione in occasione della festa patronale e in altre occasioni. Ritornando in chiesa si può notare lo stile tardo barocco: stucchi e affreschi ricoprono tutta la chiesa. Prima del terremoto del 1638, invece, la chiesa era in stile semplice e  il tetto, era sorretto da semplici travi di castagno. Sulle pareti laterali si possono ammirare affreschi e quadri  come il Battesimo del  Cristo del Santanna, originariamente posto nella Chiesa di San Giovanni, la tela di San Nicola Saggio, Santa Teresa d’Avila e del Beato Carlo . Sull’Altare Maggiore si può ammirare un meraviglioso dipinto del Santanna che rappresenta l’Annunciazione. Spostandoci nella Sagrestia, invece,  alzando gli occhi si può ammirare il soffitto a cassettoni , e proprio qui, vi  è  la tomba di Padre Paolo Rendace , minimo paternese, amico e uomo di fiducia di San Francesco che, alla sua partenza per la Francia  gli consegnò la guida di tutti gli eremi. Dalla Sagrestia ci spostiamo nel Chiostro: luogo che offre senso di pace e serenità: sulle pareti si possono ammirare 31 lunette che descrivono la vita del Santo. Dal Chiostro si raggiunge il Refettorio: unico nel suo genere, conserva le linee cinquecentesche  e il soffitto arabescato, il complesso è sorretto da due colonnati che ci portano verso  quella che si può definire una grandissima opera d’arte. L’affresco cinquecentesco rappresentante l’ultima cena: in questo affresco anche il pittore si è inserito nel lavoro: il bambino che versa da bere…è la sua firma. Spostandosi nel giardino si può visitare la grotta: luogo dove il Santo inizialmente dormiva e vi si ritirava per giorni  a  pregare. Sempre nel giardino  c’è l’Oratorio: qui  il Santo  pregava e si ritirava a fare penitenza  e  vi  è ancora in  mostra una roccia dove  il Santo sanguinò . Esternamente al Santuario, vi è la fornace  che serviva durante la costruzione dell’eremo. Nei piani superiori del Santuario invece  vi  sono la biblioteca e le stanze dei  minimi  che svolgono una vita di preghiera e silenzio. Resta comunque una pace tra queste mura: una pace che ha resistito a tanti eventi  e che ancora oggi si respira e da serenità a quanti vengono a visitare questi luoghi, sulle orme di San Francesco.